lunedì 12 novembre 2012

Facciamo il punto

Facciamo il punto: - Terzo occhio; test di funzionalità.

Procede spedito il test di funzionalità del manuale sull'uso consapevole del terzo occhio. Dieci volontari si sono prestati in maniera del tutto  spontanea  a testare gli esercizi che compongono la tecnica di uso del terzo occhio secondo la mia personale esperienza. Come spesso accade proprio le persone su cui contavo di più si sono tirate indietro, spinte più dalla curiosità iniziale  suscitata 

dall'argomento che da un vero interesse verso gli esercizi proposti. Non mi hanno comunque preso alla sprovvista perché avevo delle riserve che si stanno ora dimostrando i veri protagonisti dell’esperimento.  Ringrazio  comunque anche coloro  che si sono tirati indietro  perché con la loro critica mi hanno fornito dei suggerimenti validi per la stesura finale del testo, mi spiace solo che non hanno avuto la forza o il desiderio di affrontare gli esercizi.

Approfitto di questa parentesi per sottolineare la differenza riscontrabile fra visione col terzo occhio e visualizzazione del pensiero perché in persone esperte nella visualizzazione si innesca facilmente confusione.

La visione tramite l’uso del terzo occhio non è una cosa astratta o immaginaria ma è una  visione reale di un evento esterno alla stessa persona. Vedendo col terzo occhio in pratica è come guardare col binocolo o col telescopio fatti e eventi lontani nel tempo  o nello spazio, fatti che riguardano terze persone e perciò facilmente riscontrabili se avvengono visioni frutto della propria mente e fantasia oppure se trattasi di visioni reali di fatti e situazioni accaduti altrove. In questo bisogna essere realistici e attendibili nel formulare le richieste al terzo occhio; se uno vuole vedere come sarà la terra fra un milione di anni, rimarrà con l’incertezza dell’autenticità della  risposta avuta. Ma se a differenza si domanda al terzo occhio di mostrare quante macchie nere ha il gatto nuovo dell’amico di Bologna, sarà poi facile avere un riscontro della veridicità della propria visione.

La visualizzazione è la pratica di produrre immagini mentali dei propri pensieri, desideri, aspettative e non ha corrispondenza con fatti e realtà esterne alla propria persona.

Approfitto sempre in questa sede per un chiarimento a un quesito che spesso mi viene proposto dai gentili   e pazienti lettori. Spesso mi sollevano delle critiche perché io da cristiano parlo di chakra che appartengono a un’altra religione e cultura creando confusione.

L’origine dei chakra nasce in oriente, e rappresenta l’ascesa dello Yogi dalla materia alle più elevate vette dello spirito tramite il distacco e l’elevazione dello spirito dalla materia man mano che sale di consapevolezza fino al risveglio della Kundalini.  I chakra non sono solo un fenomeno religioso, esistono realmente e sono i centri energetici di collegamento e smistamento di energia vitale fra anima e corpo indipendentemente da qualunque cultura e  religione. Sono ritenuti estranei dalla nostra cultura e religione semplicemente perché ritenuti ininfluenti ai fini della salvezza poiché la nostra fede non prevede un coinvolgimento dei corpi sottili  nella crescita spirituale. Da sempre in occidente il popolo è stato mantenuto all'oscuro e nell'ignoranza.

 Io come Fluidoterapeuta e guaritore spirituale, non posso negare la loro esistenza perché so che ci sono e  spesso mi imbatto in persone che perdono energia dai chakra delle mani e dei piedi e chiunque ci si avvicina la sente chiaramente uscire e una volta chiusi il flusso si arresta. Esiste oggi una macchina molto complessa e dal costo di circa 6.000 dollari che è in grado di leggere e analizzare i chakra e tutti gli altri centri energetici del corpo compresi i meridiani dell’agopuntura. I chakra fanno parte del nostro corpo e sempre meno la scienza se la sente di escluderli definitivamente quindi perché dovrei farlo io? Per fortuna sono passati i tempi di Galileo Galilei. 

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