sabato 9 aprile 2011

Il fantasma del lago

 Il fantasma del lago.
Prosegue il mio viaggio nella dimensione ectoplasmatica della mia provincia. Tempo addietro venne Mari, la figlia  di un mio amico con un fascio di carte in mano, si trattava di storie di fantasmi della nostra zona raccontati dalla tradizione popolare, tra fatti realmente accaduti e visioni romanzate di viaggiatori pedestri d'altri tempi che battevano nelle notti oscure i sentieri di montagna e delle valli alla fioca luce della luna, guidati dalle stelle e dal riverbero fumoso di qualche pezzo di "duma" legno resinoso di pino fungente da fiaccola che mai manca nelle case dei contadini calabresi residenti oltre le rive del fiume Crati su per li scoscesi colli che proseguono a formare l'altopiano silano.

l'argomento di oggi tratta della dama del lago; un'eterea creatura vestita di bianco che appare sulle rive del lago Cecita al pomeriggio, verso le cinque, quando i raggi del sole increspano d'oro le acque cristalline della preziosa polla. Chi la vide appaprire pare che la vedesse emergere dall'acqua in atteggiamento d'attesa, con una mano protesa verso la riva con una smorfia di delusione, e ruotare su se stessa sospesa sul tappeto d'oro mosso da un vento inaspettato che comunque non riescì a smuoverle le vesti bianche, i capelli lunghi neri sciolti sulle spalle. Infine col volto pallido rigato di lacrime tornare ad affondare sotto la superficie fino al prossimo tentativo...

Grazie al mio lavoro mi muovo molto, e forse un paio di anni fa capitai in casa di una donna desiderosa di fare un ciclo di Fluidoterapia per le sue povere giunture doloranti ( per la verità camminava sostenuta da un nodoso bastone di cerro.) comunque si sa come vanno queste cosa, si parla, ci si conosce e si inizia a raccontare i propri guai.
- sai - mi disse un pomeriggio mentre le irraggiavo la testa del femore - nel settantatre mia sorella fece una morte orrenda in un incidente stradale in Sila.

- e dove? - le chiesi incuriosito. Mi rispose: - sul ponte che attraversa il Lago  Cecita, si era sposata da poco e stavano facendo il viaggio di nozze. La botta l'ha fatta volare fuori dal vetro finendo in fondo al lago. Non sono mai riuscita ad andare a vedere dov'è successo, dal grande dolore.-
Così capii chi sta aspettando ancora la dama del lago. La visita di sua sorella che sempre la piange sconsolata senza avere il coraggio di andare a trovarla.
- lo so - mi disse, - so che è lei che appare ogni tanto ma ho paura di vederla, dissero che il vetro le squarciò la gola. - Invece la dama del lago non mostra i segni della sua sventura, ella si libra bella e leggera come una farfalla per la gioia di chi le recita una preghiera.
Qualche giorno mi decido e porto Elvira sul lago di Cecita a trovare sua sorella. Parola mia!

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