venerdì 14 febbraio 2014

Il segreto della chiocciola

chiocciola logaritmica
Spirale a chiocciola: Questa spirale nata dalla genialità del Creatore, un gioiello unico che si trova in natura alla base di ogni essere vivente. La sua caratteristica è che si espande nella crescita in progressione geometrica variabile da una specie all'altra mantenendo inalterate le sue caratteristiche di base. Le sue capacità a tutt'oggi sono g un mistero non dimostrato. Nella lumaca questa forma esprima tutta la sua potenza benefica fornendo a quest'animaletto non solo un'abitazione di prim'ordine ma anche delle proprietà altamente medicamentose. De Belizal ne era entusiasta poichè la usava regolarmente per cicatrizzare le ulcere varicose. Lui e la sua compagnia erano convinti che questo fosse possibile grazie alla forma della chiocciola e lo dimostrarono con ampie prove di laboratorio realizzando una chiocciola in rame. 

La chiocciola  incisa  emette notevoli vibrazioni dell'aura sia in fisico che in vitale senza doverla orientare quindi è perfetta per fare un ciondolo. Cosa significa fisico e vitale? Ho impiegato del tempo per distinguere fra le due dizioni. Fisico è facile, vuol dire che si può usare le emissioni per intervenire a livello fisico su malattie e disturbi vari. Vitale significa l'aura, i campi energetici di ogni vivente e un emettitore come la chiocciola è in grado di intervenire sui valori dell'aura, colori, centri energetici, chakra, riequilibrandoli al loro valore ottimale. Può essere usata come circuito radionico al posto della spirale e come questa non necessita di orientamento sui punti cardinali.

Sono anni di ricerche che dedico a questa forma, per cercare il rimedio perfetto e sono giunto alla creazione della spirale Karnak. Unendo come aveva già fatto de Belizal il potere della chiocciola a quello del sigillo  dell'anello del Re sono riuscito a ottenere uno strumento capace di tridimensionalità. Il sigillo Karnak protegge dalla negatività in generale e piu specificatamente dalle forme pensiero e da tutte le emissioni negative naturali e cosmiche e in una certa qual misura anche dall'azione prodotta da riti e magie negative, disgrazie e incidenti nonché da furti.

chiocciola sezionata
La chiocciola lavora esclusivamente sul piano fisico e vitale di una persona inviando energia positiva e risanatrice sia al corpo che al corpo aurico. Energia che andrà a combinarsi a quella del sigillo Karnak potenziandosi l'un l'altro. Basterà tenere questo gioiello energetico al collo per assicurarsi l'efficacia della sua azione risanatrice e protettiva del  corpo, dell'aura e della propria vita.
Le conclusioni dei miei studi e sperimentazioni sono ora in maniera del tutto confidenziale nelle mani del mio Orafo il quale le sta trasformando nella Spirale di karnak, un portentoso gioiello e ben presto sarà esposta su questo blog. Sarà realizzata in argento, il costo sarà molto contenuto in linea con l'austerità che caratterizza questo inizio di secolo che coincide con l'inizio della prima guerra mondiale e se andiamo a leggere fra le cronache dei governi del tempo della nostra povera Italia ci renderemo  conto che per questi signori purtroppo non c'è stata evoluzione, gli stessi opportunisti, le stesse caste, invece della corona svetta il presidenzialismo ma lo sfruttamento del popolo è tale e quale...ma questa al solito è un'altra storia e da essa ahimè non c'è sigillo che possa liberarci...
siamosoloenergia@gmail.com

sabato 8 febbraio 2014

Anello Karnak oppure ciondolo?

Howard Carter  (in piedi a sinistra)
 lo scopritore dell'anello del Re
Parlare del mio anello  è per me sempre motivo di grande gioia, sono contento della sua propagazione sul web, da quando ho deciso di realizzarlo e proporlo tramite questo blog ovunque vado in internet lo si trova in vendita...Purtroppo  molte sono imitazioni scadenti e mal fatte  ma ci sono anche delle realizzazioni stupende in oro o argento. Diffidate dai modelli aperti e da quelli con tanti fori, spesso sono fatti con riti magici e l'anello non ne ha davvero bisogno, ne di attivazione e ne di riti propiziatori. Date retta che ormai sono un esperto in materia e non sempre la magia è positiva. 

Ci sono giorni che specie l'anello destro sembra volermi tagliare il dito tanto è forte la sua azione, e quante volte mi corico la sera che sono neri e il giorno dopo tornano a essere lucidi e brillanti come appena ritirati dall'orefice. Sono ormai tre anni che li porto senza averli mai tolti dalle dita, i miei reni sono ancora qui al loro posto mentre purtroppo tutti gli altri poveretti che conobbi in ospedale all'epoca che scoprii la mia insufficienza renale sono ormai tutti da molto tempo in dialisi. 
Sarò pazzo, forse un illuso o un miracolato ma fatto sta che i miei reni funzionano ancora nonostante io faccio poco o nulla per guardarmi,  tranne  limitare il consumo di carne e derivati, sale compreso. 

Un altro dato positivo dell'indossare due anelli mi viene dalle mani, ricordo che avevo le mani sempre gonfie, per chi ha visto il mio video sull'uso della bacchetta cannone o il pendolo egizio ha potuto notare che avevo delle belle dita a salsicciotto, dovute un po al sovrappeso e molto alla ritenzione idrica. 
Ora di peso sono sempre lo stesso, in pratica oscillo da 81 a 86 kg ma le mani non sono piu gonfie e gli anelli spesso si sfilano. Avevo lo stesso problema sulle cosce, andando a quando mi rialzavo da sul water i gomiti avevano lasciato un incavo nel punto di appoggio. Una cosa questa che ora mi accade molto raramente. 

Le mie condizioni sono così stabili che dovendo affrontare il problema alla tiroide, (un nodo di cm 5x7 cm di diametro che mi soffocava sul lato sinistro) ho potuto fare l'intervento laser con la dose completa di anestesia senza che i reni ne hanno minimamente risentito. ( due anni fa la prima volta al nodulo di destra mi fecero una dose minima di anestetico)
Ovviamente continuo a essere a rischio dialisi ma grazie al mio impegno spirituale e al continuo lavoro degli anelli nel proteggere i reni dall'accumulo di energia negativa e di purificazione continua sono convinto che dureranno ancora per molti anni. 

Sigillo Karnak (senza fori)
Tornando al nostro caro anello che è per me un insostituibile amico e compagno di vita, consiglio a chiunque di portarne uno e non ho la pretesa di dirvi io dove procurarvelo, solo vi suggerisco di guardarlo nei particolari che vista la dimensione ridotta del sigillo deve essere perfetto; fori, punti, imperfezioni di lavorazione o di fusione sui triangoli, le batterie, ne inficiano molto il funzionamento. Assicuratevi che i triangoli siano con l'apice acuto e non rettangolo altrimenti generano V-, così anche i modelli con le batterie piramidali sono dei potenti emettitori di V- . 

In rete si trova tutto e il contrario di tutto, e molti scopiazzano qui e la approfittando del sapere altrui per sbarcare in lunario o spacciarsi per esperti. Nessuno mi può negare il tempo che ho impiegato nella stesura delle proporzioni del sigillo, le dimensioni dell'anello, il materiale da usare. Lo conosco in ogni dettaglio e l'anello del Re  non ha segreti per me perchè ho iniziato sperimentando il sigillo realizzando la barra di Atlante, ho realizzato con esso riequilibratori di ambiente, neutralizzatori di faglie sotterranee, insomma ho sfruttato con successo ogni peculiarità di questo potente strumento e  quando  vedo un anello  so già se funziona o se è solo una rozza imitazione. 
Grazie al mio amico orafo non è un prodotto di serie, ma ogni anello è un pezzo unico che costa molte ore di lavoro per finirlo a misura ma alla fine il risultato paga di tutti i sacrifici sostenuti e un nuovo gioiello prende luce per il suo fortunato possessore. 

Ora viste le continue richieste del sigillo Karnak per ragazzi/e adolescenti  a foggia di ciondolo soprattutto perchè è virtù dei giovanissimi perdere tutto abbiamo deciso l'orafo e io di realizzare un ciondolo particolare, sarà una spirale oraria a forma di sigillo Karnak esemplare unico nel suo genere Più economica ma egualmente efficace, studiata da mesi nei minimi particolari adatta a tutti, da tenere al collo o appesa su  un braccialetto o addirittura come portachiavi. Presto i dettagli su questo blog. A questo proposito accetto suggerimenti...
siamosoloenergia@gmail.com

Terzo Occhio; come usarlo

Terzo Occhio. Il Terzo Occhio è un senso straordinario che nella sua semplicità lascia interdetto chi crede che chissà cosa serva per poterlo usare...
Il criterio della sua esistenza si basa sulla crescita spirituale. 
Le sue applicazioni spaziano dal passato al presente al futuro prossimo. 
Le visioni date dal Terzo Occhio sono sempre soggettive e non riguardano realtà diverse da quelle in cui l'osservante è coinvolto.

Significa che il Terzo Occhio non è in grado di vedere verità escatologiche ad esempio sul destino dell'umanità o la nascita di una stella. 
Il Terzo Occhio è utilizzabile nel maggior benessere dell'interessato e di tutti quelli naturalmente coinvolti, amici, parenti, collaboratori, datori di lavoro, ecc. 
Si può col Terzo Occhio vagliare i propri progressi e le proprie scelte spirituali, determinando di volta in volta che tipo di preghiere, visualizzazioni, meditazioni fare per la propria crescita o il bisogno spirituale del momento. Allo stesso modo si può sottoporre alla Vista del terzo Occhio il vaglio di progetti, viaggi, vacanze, investimenti. 
Se non si supera il limite di uso, col Terzo Occhio si può vedere in anticipo qualunque tipo di decisione importante...Il limite d'uso del Terzo Occhio è dato dall'espressione evangelica:  - Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te -.
Altrimenti si avranno visioni di tutti i tipi ma piu ci si allontana dalla verità e piu esse saranno solo frutto della  fantasia e indurranno in errore. 

Per poter Usufruire della vista del  terzo Occhio bisogna essere in buone condizioni di salute e equilibrio energetico perchè l'uso di questo organo consuma molta energia vitale. 
Per un uso corretto che non costi troppo dispendio energetico è consigliabile sempre aprirlo dopo un esercizio spirituale in condizioni favorevoli e in ambiente adatto, spiritualmente protetto da negatività   e da disturbi di terze persone che possono interrompere la sessione. Molto utile in fase di preparazione l'invocazione del proprio Angelo tutelare o la personale Guida spirituale. 

Nel mio libro L'uso del Terzo Occhio che si avvia ormai alla seconda ristampa sono descritti passo, passo tutti gli esercizi spirituali da compiere per arrivare ad usare il Terzo Occhio in maniera consapevole e senza troppo dispendio energetico. 

Come previsto dal mio Terzo Occhio in fase di realizzazione il suddetto libro ha faticato non poco a decollare, anche per la scelta di stamparlo in cartaceo e non darlo via in e-book... comunque ora che la sua richiesta è divenuta regolare mi stanno dando soddisfazione le molte mail che ricevo da parte di lettori che sono riusciti ad usare il Terzo Occhio grazie agli esercizi da me suggeriti. 

Ho scritto questo articolo per dare maggiori informazioni ai visitatori che trovando la locandina del libro sul blog sono costretti a scrivermi per avere maggiori informazioni sul suo contenuto. 
Il libro si sviluppa come un percorso da fare in sei giorni.
Per ogni giorno ci sono degli esercizi specifici.  
si parte dalla pulizia del Terzo occhio,
gli esercizi di protezione per giungere
a quelli di apertura.

Il libro non contiene teorie o ipotesi, solo nozioni pratiche per l'uso consapevole del Terzo occhio da parte di chiunque sia impegnato in un percorso di crescita spirituale senza limiti di  cultura,  credo religioso o altro. Questa è l'unica condizione richiesta per avere delle buone probabilità di successo: 
<< Essere addentrati in un percorso di crescita spirituale >> e accostarsi a esso senza pretese, con umiltà e pazienza. 

mercoledì 5 febbraio 2014

Pratica della Radiestesia sul campo

Pratica della Radiestesia sul campo. Durante il week end scorso con un gruppo di amici radiestesisti e famigliari ci siamo riuniti per un incontro dedicato al nostro strumento preferito:  Gizio. Eravamo in 5 tutti in possesso di  pendoli egizi, (alcuni realizzati da me). Pratica della Radiestesia sul campo; per l'esecuzione delle gare abbiamo scelto un pezzo di terra al limite di un bel bosco di piccole conifere in crescita, l'ideale in inverno per nascondere qualcosa senza essere visti. Volevamo provare la strumentazione all'aperto, alcuni fra noi avevano dei pendoli apribili per testimone, il tempo ci venne in aiuto, uno scorcio di primavera nel bel mezzo di Gennaio.
L'unica cosa di cui mi rammarico è che non abbiamo scattato foto ma ci siamo ripromessi di ripetere l'esperimento.
Abbiamo trasformato l'ampia radura in una grande scacchiera e ne abbiamo riportato su mappa le coordinate approfittando di un paio di coniugi non appassionati di radiestesia che si sono gentilmente offerti di bendarci e andare a disporre i vari oggetti da cercare nascosti fra l'erba e gli arbusti confinanti la radura sul lato dove inizia il bosco che poi si inerpica lungo la montagna.  
La ricerca sul campo è stata fin da subito molto eccitante, tanto che abbiamo deciso di affinarla utilizzando le varie tecniche illustrate nei manuali classici di radiestesia. 
Abbiamo passato in rassegna gli insegnamenti di Zampa, Bendinelli e Farkas, riguardanti la ricerca sul campo e a distanza. 
Abbiamo alternato ricerche su mappa a quelle sul campo, riportando ognuno un bel numero di successi mentre chi non impegnato nelle gare si prodigava a preparare il pranzo cucinando bistecche alla brace e panini con salsiccia funghi sottolio e scapece di melanzane, zucchine e peperoni con antipasto di olive e formaggio di capra il tutto ben annaffiato da dell'ottimo vino rosso rubino. Devo ammettere che verso la fine della giornata le nostre mani non erano piu tanto ben ferme da riuscire a trattenere con successo il Gizio ma questo finì solo col chiudere in bellezza una giornata memorabile. 
Avevamo fatto foto di tutti gli oggetti da recuperare, portato pezzetti di rame, ottone, ferro, plastica, da inserire nei pendoli cavi e affinare così le ricerche piu difficili. 

Le ricerche che piu ci dettero soddisfazione furono quelle sul campo,   in Radiestesia Fisica sicuramente perchè tutti gli oggetti erano nascosti entro un raggio  non troppo lontano e quindi visibile da tutte le direzioni del campo di ricerca. 

Questo ci portò a notare che le cartine dopo le prime ricerche divenivano inutilizzabili per via della rimanenza e che dovevamo continuamente ripulirle spolverandole o fumigandole con lo zolfo cosa non del tutto piacevole così le accantonammo per passare alla ricerca diretta e fu anche occasione di fare esercizio camminando nelle varie direzioni indicate dal Gizio sui bordi del campo. 

Un altro strumento che ben si prestò alle ricerche fu il biotensor, ne avevamo uno a testa e così potemmo fare un raffronto fra i due strumenti. anche in questo caso le ricerche non tardarono a dare frutto, Si partiva da circa metà lato del prato, e si domandava mentalmente: - in che direzione si trova l'anello in rame che sto cercando il cui testimone tengo nella mano libera? Immancabilmente iniziava a muoversi indicando una direzione che veniva subito segnata sul terreno tramite due picchetti. Fatto questo  muovendosi verso il limitare del campo ci si fermava e si tornava a domandare: - in che direzione si trova l'anello in rame che sto cercando il cui testimone tengo nella mano libera? 


La successiva oscillazione indicava senza errore il punto di intersezione con il punto precedentemente segnalato e a questo incrocio si trovava l'anello di rame cercato. Con questo sistema riportammo a casa quasi tutti gli oggetti che i nostri amici avevano sapientemente nascosto all'interno del terreno di prova. su venticinque oggetti, (cinque a testa) ne rientrarono solo ventidue, e questi tre non riuscirono a ritrovarli neanche loro che li avevano nascosti. 
Questo mi ha dato l'idea per questa primavera di organizzare ancora delle giornate dedicate alla ricerca Radioestesica, nessun libro o manuale vale tanto quanto una giornata a fare pratica all'aperto. Ci si sente un tutt'uno col proprio strumento, ci si rende finalmente conto che la Radiestesia non è nulla di paranormale ma solo una componente della natura, un istinto che l'uomo ha perso grazie alla propria civilizzazione e che nulla piu della natura selvaggia  e incontaminata può aiutare a far riemergere dal subconscio individuale e collettivo.